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Lavoro, oggi vertice a sorpresa Cgil-Cisl-UilSull'articolo 18 si cerca una linea comune

L'intenzione è di arrivare al tavolo di domani con il governo con una proposta unitaria

19 Mar 2012 - 10:04
 © Ap/Lapresse

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I tre sindacati puntano ad arrivare al tavolo decisivo sulla riforma del lavoro, quello messo in calendario domani dal ministro Elsa Fornero, con una proposta unitaria sull'articolo 18. E infatti c'è attesa per l'esito del nuovo vertice di oggi, in cui si incontreranno i tre leader di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Pare che il documento dei sindacati avrà anche l'appoggio del segretario del Pd Pier Luigi Bersani.

Ad anticipare la cruciale riunione di oggi è la "Repubblica", secondo cui l'intenzione degli esponenti dei lavoratori è quella di "mettere il governo davanti a un bivio: o l'accordo sul mercato del lavoro oppure lo scontro". E' questa insomma la mossa che i sindacati hanno deciso di "giocare" dopo le dichiarazioni dure del ministro nelle ultime ore.

Davanti a Fabio Fazio infatti Fornero ha detto che la sua intenzione è quella di portare la riforma alle Camere, con o senza l'accordo con le parti sociali. Parole che suonano poco gradite ai vertici dei tre sindacati, che quindi stanno mettendo in campo la loro contro-strategia. Al tavolo di domani dunque i tre leader arriveranno presumibilmente con una linea unica sul principale nodo del contendere, l'articolo 18 sui licenziamenti nelle grandi aziende.

Un'operazione dietro la quale c'è anche Pier Luigi Bersani, sottolinea ancora "Repubblica", dal momento che il numero uno del Pd è ben consapevole che per il suo partito è vitale trovare una linea comune con i sindacati su un tema importante come quello dei licenziamenti.

Il vertice di oggi è stato convocato nella tarda serata di domenica, su iniziativa di Bonanni. Nelle ultime fasi della trattativa in effetti la Camusso si era arroccata su una posizione che appariva sempre più radicale, essendosi convinta che il governo non cercasse più l'accordo. In effetti pare che l'esecutivo consideri positiva, in termini di creibilità sul fronte internazionale, una debacle dei sindacati sul fronte licenziamenti e articolo 18. Proprio per questo la Camusso avrebbe alzato il tiro chiedendo addirittura l'estensione dell'articolo 18 alle piccole imprese.

Cerca invece toni più conciliatori, pur non volendo cedere, il leader Cisl, che non intende rimanere fuori dalla riforma del lavoro e per questo ha condotto la regia di quest'ultima mossa, quella del vertice odierno, coinvolgendo da vicino lo stesso Bersani. Facendo così nascere un'alleanza Cisl-Pd che punta a recuperarare anche la Cgil. Alla Camusso non era piaciuta affatto la mossa di Bersani di qualche giorno fa, quando aveva concordato con Monti, insieme con Alfano e Casini, anche la soluzione sul mercato del lavoro.

La proposta dei sindacati
E veniamo ai contenuti della proposta che si starebbe delineando tra i leader sindacali. Sembra che ruoterà intorno al "modello tedesco". Anche se non si capisce se la Camusso abbia un grande spazio di manovra, dopo che la sinistra del sindacato, guidata da Maurizio Landini, ha detto che la numero uno Cgil non ha titolo a trattare modifiche all'articolo 18. Il modello tedesco prevederebbe che, con un licenziamento senza giusta causa, il giudice decidesse tra reintegro o indennizzo. Ma il modello tedesco dice anche che con lo stesso criterio vengono trattati i licenziamenti disciplinari. E su questo è rottura tra governo da una parte e Cgil e Uil dall'altra, con Fornero che limita il ricorso al giudice solo ai licenziamenti disciplinari, mentre per quelli economici ci sarebbe l'indennizzo nudo e crudo. In questo settore, Bonanni punterebbe a una mediazione: inserire tra le norme che il giudice deve prendere in considerazione anche quelle contrattuali derivanti dagli accordi dei sindacati.

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